Caso Speziale, giovane catanese lascia il carcere di Messina per fine pena

Martello, Speziale

Antonino Speziale è libero: il tifoso del Catania condannato a otto anni ed otto mesi di reclusione per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore Filippo Raciti ha scontato per intero la sua pena ed è uscito stamane dal carcere di Messina. Ad attenderlo, oltre al padre Roberto, una delegazione di tifosi peloritani che hanno voluto tributargli un saluto.

La controversa vicenda, come noto, parte dal derby Catania-Palermo del 2 febbraio 2007 e dagli scontri che causarono il ferimento e la morte dell’ispettore Raciti. Insieme a Speziale è stato condannato, per concorso in omicidio, Daniele Natale Micale il quale, dopo aver scontato più della metà degli undici anni che gli erano stati inflitti, dal dicembre del 2018 è tornato in semi-libertá, e ha adesso un residuo di pena inferiore a due anni.

Durante questi tredici anni sono stati tanti i dubbi avanzati sulla colpevolezza di Speziale, non solo dal difensore Giuseppe Lipera, ma anche da giornalisti e addetti ai lavori, che hanno puntato l’attenzione su alcuni aspetti controversi; primo fra tutti il sottolavello in lamierino giudicato l’arma del delitto, a dispetto di quanto attestato da una perizia dei RIS di Parma. Le richieste di revisione del processo, basate sulla teoria alternativa del fuoco amico, sono però cadute nel vuoto, così come quelle per la concessione degli arresti domiciliari in ragione di motivi di salute.

 

 

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